STEP #07 - Il mito

Gli strumenti per la misura dei dislivelli sono citati nell'opera di Vitruvio De Architectura, risalente al 15 a.C.. Nel particolare, egli ne parla nel modo seguente: "...il livello... (intendendo qui la livellazione, n.d.A.) si suol fare con tali strumenti, con il traguardo, con il livello ad acqua e con quello strumento che si chiamava corobate, e con questo più diligentemente e sicuramente si livella, perché il traguardo e il livello ad acqua fallano. Il corobate è una asta lunga piedi 20, la quale ha le braccia piegate...". Dal momento che, si ha la testimonianza che gli strumenti di misura sopracitati venivano impiegati dai Romani, nello specifico, nella costruzione di acquedotti, sembra opportuno narrare il mito sulla Sorgente Feronia.


Era dedicata alla dea Feronia, che personificava l’eterna primavera, protettrice delle acque sorgive, una delle divinità più antiche della stirpe Umbro-Sabina, venerata prima della egemonia romana, tra gli Umbri, i Sabini, i Volsci e gli Etruschi. La fonte sacra degli antichi Nequinati era un tempo circondata da un bosco di elci ombrosi, e annesso vi era un tempio e una statua della dea Feronia. Cotogni racconta “La verità si è che quella fonte avendo transito per miniere stimate è di un’acqua molto salubre e grandemente tenuta in pregio si quanto alla sua rara limpidezza, che la prerogativa che ha di facile digestione”. I primi cristiani di Narni dovettero certo abbattere il tempio e distruggere il sacro bosco, perché questo d’allora in poi si chiamò macchia morta, cioè non esistente...".


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